Letargo
Ho semplicemente deciso di andare in letargo, come gli orsi bruni.
Sto aspettando che passi l'inverno, la mia casa è la mia grotta, mi protegge e mi imprigiona insieme. Fuori fa freddo, gli alberi sono spogli, è un mondo che non mi piace e allora mi rifiuto di guardarlo. Di viverlo.
Aspetto il sole, una primavera tutta mia: gli alberi saranno verdi, l'aria sarà profumata, il cielo azzurro e terso. Allora forse ci sarà qualcosa di buono e bello anche per me, intanto mi preparo. Consumo il garsso che ho accumulato, recupero le energie, faccio tutto il lavoro sporco e pesante così a primavera potrò tornare a vivere e a godere, avrò tutto il tempo per me, per fare cose che mi facciano stare bene.
Adesso non vale la pena dedicarsi a cose belle, non è il momento di realizzare i sogni, non c'è felicità o serenità intorno a me: sarebbe tutto sprecato.
Questo è il tempo del dovere, dell'impegno, sperando di raccogliere un giorno dei buoni frutti. Sto investendo la mia vita nella prospettiva di un futuro migliore: se non avessi questa segreta e tenace speranza forse non sarei più qui, forse mi sarei lasciata andare del tutto.
Irragionevolmente e a dispetto di me stessa continuo a sperare.
Ma il tempo non si mette in banca e quello non vissuto è perso per sempre...il bene più prezioso che abbiamo. Se potessi regalerei il mio a qualcun altro, qualcuno che magari ne ha avuto in sorte molto meno e che invece vorrebbe continuare a stare qui perchè apprezza e sa cogliere la bellezza e le possibilità che gli sono intorno. Qualcuno che sa essere di conforto e di aiuto agli altri. Qualcuno la cui assenza si noterebbe. Io sono invece una la cui presenza non si nota e della quale si potrebbe fare a meno: una meteora che non ha lasciato alcuna scia e nessun cratere perchè non è stata neppure capace di cadere, semplicemente si è disintegrata nell'aria. Un soffio di polvere.
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